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1441. Francesco Sforza a Stefanino Zaccaria 1452 ottobre 26 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza dà a Stefanino Zaccaria nuove disposizioni per la fornitura del biscotto e del pane in campo. Ogni giorno devono arrivare quattro carri di biscotto di quello che è a Seniga e due o tre carri da Cremona. Il biscotto da Seniga prenderà la via dell'Oglio e si dirigerà a Ostiano per il nuovo ponte. A Ostiano si congiungeranno i carri del biscotto con quelli del pane provenienti da Cremona; quindi, per Gambara e Gottolengo giungano in campo. Con i carri che vanno al campo ve ne deve sempre, per timore di sacomani che sono a Isorella, essere uno che li conduca da Ostiano al campo. Vuole che si incontri con il nuovo ragioniere e gli chieda un rendiconto del pane da quando ha preso il suo ufficio e gli renda noto quanto si è ricavato dal pane, precisando come sono distribuiti i dinari ricavati dal detto pane, dando un resoconto delle entrate e delle uscite.

[ 340v] Stefanino Zacharie.
Ad ciò che quello nostro biscotto è ad Seniga non se guasti, nui deliberamo che ogni dì se ne conduca in campo et che quello biscotto è li a Cremona se conduca ad Seniga. Pertanto volimo et te commettimo debbi, subito havuta questa, provedere et mettere ordene che ogni dì al continuo sia conducto qui in campo carra iiii de biscotto de quello è ad Seniga et carra doe o tre da Cremona, ita che ogni dì habiamo qui in campo carra de biscotto et tre de pane. Ma metterai così facto ordine al facto deli carri, habiano ad condure el biscotto da Seniga in campo, et così el pane da Cremona in campo che non manchi, che ogni dì habiamo el biscotto, el pane in campo, perché mancando, seria casone de affamare el campo. El biscotto se condurà da Seniga porrà fare la via per de là da Oglio et andare al ponte facimo fare ad Ustiano, et poi insieme cum el pane venire in campo per la via da Ustiano ad Ga(m)bara et Ottolengo, secundo t'havemo scripto per altre. M'ad questo poni subito ordine se dovessi bene venire domani ad Seniga per ordinare questo facto, et ne avisarai subito del'havuta de questa et del'ordine glie haverai posto, non perdendogli una hora de tempo per modo non habiamo ad dolersi de ti, avisandote ch'el medesmo havimo scripto ad Seniga, siché ve intendite insiemi et ordina per modo che tucti questi carri, cusì quelli veneranno (a) da Cremona, como quelli veneranno da Seniga vengano insieme da Ustiano in campo. Ceterum volemo sii cum quello raxonato et ne mandate in scripto tucte le rasoni del pane è facto da poi lui (è) ad quello offitio, et como sonno distribuiti li denari sonno cavati del dicto pane, e de quello è guadagnato et perduto, siché intendiamo chiaramente tucto quello è facto da poi ch'el presente raxonatto mena quelle raxone, le quale provedi habiamo qui sabato per ogni modo, et che siano chiare per modo possano intendere la quantità del pane è facto, e quello se n'è cavato, et quello se n'è perduto. Et cum li dicti carri ordina che sempre ne vegna uno quale li conduca da Ustiano fino in campo per respectu ali saccomanni stanno ad Isorella et ne l'altri lochi dove hano ad passare, et como havimo dicto, che tucti questi carri vegnano insieme, cusì quelli venerano da Cremona, como quelli veranno da Seniga. Apud Calvisanum, xxvi octobris 1452, hora 4 noctis.
Zanectus.
Cichus.

(a) veneranno in interlinea.