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1442. Francesco Sforza a Giovanni Pilizari, vicario di Seniga, e a Russo de Danziis 1452 ottobre 26 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza dispone che Giovanni Pilizari, vicario di Seniga, e Russo de Danziis mandino ogni giorno quattro carri di biscotto da Seniga in campo facendoli passare di là dall'Oglio a Ostiano, donde con con quelli del pane si porteranno al campo. Non lascino passare dal nuovo ponte carri né altro che vengano da Cremona: li dirottino a Ostiano.

[ 341r] Iohanni Pilizario, vicario Senighe et Russo de Danziis.
Ad ciò quello nostro biscotto è lì non se guasti nui deliberamo che ogni (dì) se ne conduca in campo iiii carra e da Cremona carra due o tre de pane, et così havemo scripto et ordinato ad Stefanino Zacharia. Pertanto volemo debiate intenderve cum el dicto Stefanino et provedere che ogni dì mandate da Seniga qui in campo carra quattro de biscotto et ad ciò vegnano più securo, lo porrete fare condure per de là da Oglio ad Ustiano et poi insieme cum el pane, venerà ad Gambara, et da Gambara ad Gottolengo et poi in campo, perché quella via farrà la scorta nostra. Ma poneti tal ordene al facto de carra che ogni dì mandate carra iiii de biscotto infallanter, incomenzando sabbato proximo (a) ad venire, et domane (b) non lassate venire per quello ponte carri né cosa alcuna che venga da Cremona, ma li mandate ad passare al ponte facto ad Ustiano, perché nui mandarimo la scorta per dicta via da Ustiano. L'alligata mandate subitissimo ad Cremona che glie sia questa nocte. Ex castris apud Calvisanum, die xxvi octobris 1452.
Ianectus.
Cichus.

(a) Segue che vene depennato.
(b) domane ripetuto.