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1462. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Seniga 1452 ottobre 28 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza rende noto al comune e agli uomini di Seniga che ha rimosso dal suo ufficio Giovanni Pilizaro per i modi dispiacevoli e disonesti tenuti e in sua vece ha destinato Troyolo da Doyono, cui ha assegnato uno stipendio di dieci fiorini mensili, dei quali cinque versarà il duca di tasca sua e cinque quella comunità, a meno che gli forniscano abitazione e masserizie oltre a fieno per tre suoi cavalli. Lo mettano nel possesso del suo ufficio e gli obbediscano.

345r Comuni et hominibus Senighe.
Havemo inteso quello ne hanno detto quelli vostri homini sonno stati qui da noi delli modi dispiacevoli et deshonesti ha tegnuti in quella nostra terra Iohanni Pilizaro, cittadino nostro de Cremona, et quanto tucti quelli vostri homini se contentano male (a) del suo regimento, li quali havimo retenuti qui per mandarli contenti cum bona expeditione. Pertanto havimo remosso de lì el dicto Zohanne, al quale scrivimo se debia partire et in suo scontro mandiamo lì Troyolo da Doyono, nostro canzellero, presente exhibitore, quale havemo deputato comissario de quella nostra terra como homo de casa nostra, et non dubitamo se portarà per modo che vui havereti ad restare per ben contenti del suo regimento. Pertanto ve commettamo et volemo lo debiate acceptare et mettere ala possessione del dicto offitio, et in omni cosa allui obedire como ala persona nostra propria. Circ'al facto del suo salario, nui glie havemo deputato dece fiorini el mese, deli quali ne volemo pagare nui cinque dela borsa nostra propria, et li altri cinque volemo pagati voi, como facevati al dicto Iohanni, et nisi glie provediti de stantia et massaritie secundo l'ordine et de strame per tre cavalli, li quali gli è per bisogna tegnire per esser ad cavallo quando bisogna neli nostri servitii. Bene dole ch'el dicto Zohanni se sia portato cusì tristamente per lo amor portamo ad quella nostra terra. Apud Calvissanum, xxviii octobris 1452. (b)
Zanetus.
Cichus.

(a) male in interlinea.
(b) Segue Persanc depennato.