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1466. Francesco Sforza a Leo de Diano (1452 ottobre 28 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza dice a Leo de Diano che manda sul posto Castagnolo, connestabile del Colleoni, che starà a guardia del luogo. Verrà con quaranta o cinquanta fanti ai quali provvederà come ha fatto per i provvisionati ducali; ha in tutto sedici cavalli; gli dia strame per sedici cavalli e biade per dieci. Vuole che Castagnolo si accordi con Corso e che si lavori alla fortificazione e provveda a far fare strame.

Leo de Diano.
Leo, nuy mandiamo là Castagnolo, presente portatore, conestabile del magnifico Bartholomeo Coglione, el quale haverà ad stare lì ad guardia de quello loco, et credimo menarà da xl in l fanti, ali quali volimo che tu fazi dare quello che hanno havuto li nostri provixionati et quilli che sono lì et ch'el sia tractato in qual modo et forma che sono tractati loro per quelle boche vive che tu vederai ch'el habia. Et perché dice luy havere sedici cavalli, computati quelli deli fanti, volemo che tu gli fazi dare de quello strame che tu hay facto fare per dicti sedici cavalli et biava per dece tanto. Ulterius volemo che fazi che dicto Castegnolo se intenda bene cum Francesco Corso, et che dì et (a) nocte se attenda ala fortificatione del loco, e ti atende a far fare continuamente del strame. Apud Calvisanum, ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.

(a) Segue che depennato.