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1471. Francesco Sforza a Onorato Gaietano 1452 ottobre 28 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza informa Onorato Gaietano d'aver disposto che il referendario e il tesoriere di Cremona facciano portare il sale di qua dall'Oglio nel luogo concordato; dia disposizione che non ci si serva che del sale sforzesco, pena gravi sanzioni. Di quanto stabilito, vuole essere informato. Missive di uguale contenuto vengono inviate al vicario di Quinzano e ai commissari di Senega, Pratalboino, Manerbio, Gottolengo, Pontevico.

[ 347r] Honorato Gaietano, commissario Pratalboyni.
Perché al'homini de quella nostra terra et dela squadra soa cum più suo acconzo possano havere del sale et non habiano casone de usarne de altro che del nostro, havemo scripto al referendario et thexaurario nostro de Cremona che ne fazano portare de qua (a) da Oglio in quello loco che alloro et ad te parerà per uso del'homini de quella terra et squadra soa, siché, subito recevuta questa, curarai et sollicitarai che se elega dicto loco et se glie porte del sale et poi farai tal ordene et provisione che persona alchuna dela dicta terra et squadra possa usare altro sale che del nostro, et se alchuno ne usasse sia multo ben punito, secondo la rasone et nostri decreti rechedono, advisandone del'ordene et provisione sarà posto ad questo. Apud Calvisanum, xxviii octobris 1452.
Marchus.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit omnibus infrascriptis, mutatis mutandis, et cetera:
vicario Quinzani,
commissario Senighe,
commissario Pratalboyni,
commissario Manerbii,
commissario Gottolenghi,
commissario Pontisvici.

(a) de qua ripetuto.