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1479. Francesco Sforza ad Angelo Lombardo 1452 ottobre 28 apud Calvisanum.

Francesco Sforza scrive ad Angelo Lombardo d'aver saputo che ha vietato al mugnaio di Monticelli di macinare per aver inteso che conduceva sale di qua dall'Oglio. Detto mugnaio ritiene che la voce sia dovuta a malevolenza e si dice disposto a dare ogni prova della sua innocenza. Accetti e gli ridia la licenza di macinare.

Eidem.
Angelo, siamo informati como tu hai comandato al molinaro de Monticelli che non debia più macinare, per certa informatione che hai havuta ch'el dicto conduceva et sale dal canto de qua da Oglio. Et perché lo dicto molinaro dice che non se trovarà mai cum veritate che lui habia passato, né conducto biada, né sale dal canto de qua, ma quello glie è stato facto è stato solamente per malivolentia et per mala informatione te è stata data, et perché lo dicto molinaro dice volere dare ogni securtate et fare ogni cautione che tu glie rechederai et dirrai, volemo et contentamose che, dandote dicto molinaro bona et sufficiente securtà et cautione che non condurrà, né permitterà sia conducta biava né sale dal canto de qua da Oglio, che tu li concedi licentia ch'el possa macinare ad suo bon piacere et che quelli nostri homini da Montexelli non vadano ad macinare in altri lochi più longe, la qual cosa glie serria grande disconso et incomodo. Siché, havuta dicta securtà, como meglio te parerà de torrela, ordinarai ch'el possa macinare dicto mulino. Apud Calvisanum, xxviii octobris 1452.
Iohanninus.
Cichus.