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1499. Francesco Sforza a [...] 1452 ottobre 31 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza ordina che non si diano noie al cittadino di Brescello, Onorio de Zaccaria, cognato dello squadrero ducale Leonardo Scalino, cui si voleva togliere vino e grano, senza alcuna disposizione in merito e, nel caso della persona in questione, non l'avrebbe mai avuta.

[ 352v] Dilecte noster, havemo inteso che tu voli torre certo vino et grano de uno cittadino de Bresello, chiamato Honorio de Zacharia, quale è cognato de Leonardo Scalino, nostro squadrero, la quale robba è in quella terra. Del che assay ne meravegliamo, perché da nui mai havessi commissione de torre robba de nisuno cittadino, né in generale né in spetiale, et quando ben havessemo comesso de tucti, non t'haveressemo comesso de questo per respecto al cognato. Pertanto volemo, et expressamente te comandiamo che, per quanto hai cara la gratia nostra, ordina non te impacci de dicta robba, ma la lasse lì ad petitione del dicto Leonardo et di so cognato. Et se un'altra volta farai simile cose senza nostra licentia, te darimo ad intendere farà male. Apud Calvisanum, ultimo octobris 1452.
Iohannes Chiapanus.
Cichus.