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1502. Francesco Sforza a Cristoforo Torelli e a Bernabò Sanseverino 1452 ottobre 31 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza ordina a Cristoforo Torelli e a Bernabò Sanseverino che non consentano a nessuno di allontanarsi e, in caso di bisogno, siano pronti a intervenire. Ugualmente si è scritto a Marcoleone e al commissario di Manerbio per balestrieri, scoppettieri e i fanti.

[ 353r] Christoforo Torello, Bernabovi de Sancto Soverino.
Volemo et caricamo et strengemo che non debiate lassare partire da lì alcuno homo né li saccomanni, ma lì debiate tucti vivere et stare ad ordene et apparechiati in modo che, se vi serrà ordinato che exequati più una cosa che una altra, la possiate subito exequire et senza tardità alcuna. Apud Calvisanum, xxx octobris 1452.
Irius.
Cichus.
Similiter scriptum fuit Marcoleoni et comissario Manerbii semel pro balistariis, schoppetteriis et aliis quibus cum peditibus (a) ibi existentibus.
Cichus.

(a) Segue ut supra depennato.