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1503. Francesco Sforza a Cristoforo Torelli 1452 ottobre 31 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza scrive al conte Cristoforo Torelli d'aver inteso le scuse fatte tramite il suo compagno Giovanni da Voghera per la tregua con quelli di Correggio, tregua fatta con il consenso del duca. Ritiene che detta tregua debba, per l'onore e il bene ducale e della comunità di Parma, essere disdetta e passare a una guerra guerreggiata con quei di Correggio.

Comiti Christoforo Thorello.
Havemo inteso quello ne havite mandato ad dire per Zohanne da Voghera, vostro compagno, et le excusatione quale ne fate circ'al facto dela tregua vostra cum quelli da Correzo, al che, respondendo, dicemo che l'è vero vui feste la dicta tregua de consentimento nostro, et nui fossemo contenti la faceste per bene vostro et deli vostri homini, ma dal'altra parte siamo certi che non exstimate tanto el bene vostro che non vorreste ancora el nostro, et che dove vada l'honore et bene nostro et de comunità de Parma, debiate adaptarve ala voluntà nostra. Perhò ne pare (a) serrà necessario revocare la dicta tregua et fare guerra ad quelli da Correzo et al pezo che se pò. Et perché dicite che dovendo fare guerra de là glie voreste esser voi, dicimo che quando se campezasse de là, saressemo contenti, ma non se havendo ad comenzare de là, como non s'è, ma solum stare ala defesa et fare guerra guerrizata, quelli cavalli sonno de là al presente bastano et non intendiamo mandargline più. Non di meno nui faremo migliore pensero sopra questo facto et poi ve avisaremo del parere nostro et ultima voluntà nostra, como havemo dicto al dicto Zohanni, vostro homo d'arme. Ex castris apud Calvisanum, xxxi octobris 1452.
Irius.
Cichus.

(a) Segue che depennato.