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1510. Francesco Sforza al vicario di Quinzano 1452 novembre 1 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza risponde al vicario di Quinzano che quanto alle biade condotte a Brescia, deve indagare di quali luoghi erano quei vettori di vettovaglie e se erano di Bacignano. Quanto al prigioniero lo deve ben custodire. La richiesta di uomini è tacitata con la promessa che con il tempo si sforzerà di fare cose che gli piaceranno.

Vicario Quinzani.
Havimo recevuto doe tue lettere continente più parte. Ala prima dele quale, circha che de molte biade sonno conducte ad Bressa, ti dicimo che hai facto bene advisarne, te ne commendiamo et così te caricamo che ogni tua solicitudine et studio vogli perquirere et intendere de quali lochi eranno quelli che conducono dicte victualie o biade, et s(u)bito ne advisarai, et maxime sforzaraite de sapere se quelli da Bacignano ne conducono como scrivi, et, advisandone, te ne farimo sentir nu(v)ella. Alla parte del presone, ti dicimo che lo debio retenere et in bona guardia, per modo che non possa fugere per fin non siamo ben chiariti de questa cosa et per fin che non te scriveremo altro. De quello ne scrivi de Aqualonga, ne piace gli sia provisto como tu dici, et non adcade dire altro. Ale parte che ne scriviti del sale, per un'altra nostra te responderemo de quanto serrà a fare. Ala rechesta che ne fai del'homini de quella nostra terra, quali sonno de fora, per adesso non te respondimo altro, ma conforta pure quelli nostri homini tucti ad darse de bona voglia, perché col tempo sforzaremo fare dele cose che gli piaceranno. Apud Calvisanum, primo novembris 1452.
Cichus.