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1533. Francesco Sforza a Giacomo da Camerino (1452 novembre 3 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza scrive a Giacomo da Camerino che gli è assai piaciuta la profferta di quei cittadini e perciò ha mandato il famiglio ducale Raffaele Pugnello per condurre quei fanti. Vuol sapere quel che è avvenuto dei denari; cerchi di avere più denari che può e di intendersi con Antonio Trecco e vada da lui il giorno dopo con tutto il denaro.

Ser Iacobo da Camereno.
Havimo veduto quanto ne hai scripto dela proferta et bona intentione de quelli nostri cittadini: ne è piaciuta molto et la havemo acceptata. Il perché havemo mandato (a) Raphaello Pugnello, nostro fameglio, per condure quelli fanti, secundo li havemo ordinato, siché havemo ad regratiarli grandemente del bono animo et intentione loro. Ceterum, noi non sapemo quello habi facto del facto deli denari; vogli, subito recevuta questa, advisarce, et cum celerità sforzarte de havere quel più denaro se pò et spazarti cum Antonio Trecho, perché haveressemo caro et non porressi fare cosa più grata che venirtene qui domane cum dicto denaro, siché cum quel più sia possibile venerai qua, avisandone prima, como havimo dicto, de ogni cosa. Apud Calvisanum, ut supra.

(a) Segue ad depennato.