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1565. Francesco Sforza al vicario e agli uomini di Spineta 1452 novembre 9 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza ribadisce al vicario e agli uomini di Spineta di volere tacitare le lamentele degli eredi di Estore Cavalcabò che chiedono di avere serrata e fornita la cascina. Se avessero rimostranze da fare in argomento le propongano all'auditore ducale Angelo da Rieti.

[ 383r] Vicario et hominibus Spinete.
L'altro dì vi scripsemo, como devete havere veduto, dela lamenta havevamo havuta per li herede de Hestor Cavalcabò, li quali se gravano che voi non glie serrate quella cassina, como sete obligati, per le quale nostre lettere intendimo non glie havite facto provisione alcuna, como quelli che non existimate le nostre lettere, de che ne meravegliamo grandemente. Pertanto de novo ve dicimo et commandiamo che, subito havuta questa, debiate havere serrata et fornita la dicta cassina, che non glie manche niente, per modo che più non ne habiamo lamenta, et tenendove voi gravati de questo, comparerete denanzi ad meser Angelo da Riete, notro auditore, che vi ministrarà iustitia. Apud Calvisanum, die viiii novembris 1452.
Iannectus.
Iohannes.
A margine: De cassina heredibus Hestoris Cavalcabovis.