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1571. Francesco Sforza a Gentile da Leonessa 1452 novembre 10 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza vuole che si restituisca al connestabile genovese il suo cavallo perché quello mandatogli non è, al dire del capitano dei balestrieri genovesi, il suo; altrimenti, lo farebbe pagare per quanto verrà valutato, con in più quattro ducati, come si fece nel caso della vacca.

Gentili de Leonessa.
Achille, secundo ne dice el capitaneo deli balestreri zenoesi, tu non hai anchi facto restituire il suo cavallo ad Francesco della Fossa, suo conestabile, ma pare tu gliene habi voluto fare dare uno altro, quale non era al suo, del che ne meravegliamo. Pertanto de novo te dicemo che, havuta questa, tenghe modo l'habia el suo cavallo et che non ne habiamo più lamenta, perché te advisamo, quando non glielo fazi restituire per questa, nuy faremo intendere quello valeva, et toe spese glilo farimo pagare quello serrà extimato et quattro ducati più como facesimo dela vacha, perché deliberamo non perdda niente del suo, perché credemo tu habbi tanto intellecto che cognosci, siando questi balestreri mandati qua tanto amorevolmente ad servirce per signori Zenoesi, quanto honore ne serria. Immo quanto in carico gli fossero stati facti simili tractamenti, ne serria necessitate fare ad custui como fecimo ad quel dela vache etcetera. Apud Calvisanum, x novembris 1452.
Ianectus.
Cichus.