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1575. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 novembre 9 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza vuole che il podestà di Cremona consenta a Pietro Capirola, a Pietro dell'Abate, a Romello da Riva e a Giovanni Capirola, cittadini bresciani residenti in Leno, arrestati, di muoversi tranquillamente per la città, purché diano garanzia di duemila ducati d'oro di non assentarsi da Cremona e di andare una volta al giorno davanti a lui (podestà).

[ 385r] Potestati Cremone.
Nui siamo contenti che dandove Petro Capirola, Petro del'Abate, Romelio da Ripa et Zohanni Capirola, cittadini de Bressa, (ha)bitatori in Leno, quali havete sostenuti lì, idonea e sufficiente securtà de ducati duomilia d'oro (a) de non absentarse de quella nostra (a) città senza nostra special licentia inscripto, et che se presentarano ogni dì caduno de loro una volta da voy, li debiate relassare et liberare, che possano andare per la città ad soa posta, advisandone como haverete sequito et dela securtà haveranno costoro data. Apud Calvisanum, viiii novembris 1452.
Marcus.
Cichus.

(a) d'oro in interlinea.
(b) Segue terra depennato.