Registro n. 7 precedente | 1597 di 2129 | successivo

1597. Francesco Sforza a Onofrio e Riccardo Bevilacqua (1452 novembre 12 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza si dice contento che Onofrio e Riccardo Bevilacqua redigano per scritto un elenco della roba di Simone Guerzo che stava a Corno, passato ai nemici, in modo che non possa essere toccata e andare persa. Su tali beni farà loro conoscere la sua volontà quando sarà a Cremona.

Honofrio et Ricardo de Bivilaquis.
Respondendo alla vostra littera per la quale ne scrivite de quello Simone Guerzo stava al Corno, quale è andato dal canto delli inimici, ve dicemo siamo contenti vuy togliati in scripto tucta la robba del dicto Simone, perché non possa essere mossa, né vada in sinistro. La quale ne mandati in scripto, ma senza nostra licentia non volemo gli faciati altra recevuta; quando sariamo poi ad Cremona, ve advisaremo della voluntà nostra. Ex campo, ut supra.
Cichus.