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1645. Francesco Sforza ai connestabili di Pontevico (1452 novembre 18 "ex Gambara".)

Francesco Sforza esprime ai connestabili di Pontevico il suo stupore perché non fanno smettere i loro uomini d'incendiare case e altro, quasi fossero dei nemici. Non crede alla disobbedienza dei soldati, è convinto della inerzia dei connestabili.

Conestabilibus in Pontevico.
Havimo inteso che li vostri fanti continuamente guastano tucte le case del borgo et brusano li cantiri et asse, come se fosseno inimici, et che se voy glie comandati che non lo fazano, né ve voleno obedire. Nuy non possemo se non meravigliare de questo, perché siamo certi che, se vorete, ve seranno obedienti. Perhò ve comandamo et volemo debiate provedere che li vostri non fazano alcuna minima novitate in alcuna dele dicte case, certificandove che se non glie provederite voy, gli provederimo noi per modo che non ve serrà ben grato. Ex Gambara, ut supra.
Irius.
Cichus.