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1661. Francesco Sforza al podestà di Casalmaggiore 1452 novembre 19 "ex Gambara".

Francesco Sforza comunica al podestà di Casalmaggiore che è stato da lui il gruppo di cittadini casalaschi (di cui si indicano i nomi) accusati ingiustamente di aver avuto contatti con il nemico: sono stati congedati dal duca con buona licenza, perché giudicati estranei alla vicenda.

Potestati Casalis Maioris.
Sonno stati qui da noy Petro Mayni, Petro de Nigri, Iacomo et Zohanni de Farina, fratelli Bartolomeo Carnovale de Tono, Bartolomeo de Carnavalli, Iacomo de Melligati, Francischino Favagrossa, Petro Gallo, Zohanni Carozo de Bernardo et Gavazo de Ziani da Casalmaiore, presenti exhibitori, quali erano stati inculpati et posti in defecto da quelli captivi che menavano lo tractato in quella nostra terra, li quali tucti sopradicti havimo veduti cum bono et alegro volto, perché havemo trovato certamente che loro non erano in colpa né defecto alcuno, ma solamente quelli captivi gle havevano incolpati per fare male alloro et ad tucta quella terra et danno ad noy, unde, havendoli trovati necti et puri et inocenti del dicto tractato, como l'habiamo trovati, siamo remasti contenti et cussì glie havimo data et concessa bona licentia che possano repatriare et tornare ad casa loro ad fare caduno li facti loro et gaudere le cose loro et vivere [ 400r] bene et quietamente como hanno facto per lo passato. Pertanto volemo che in ogni cosa tu l'habi per recomandati, como nostri boni et fideli servitori che sono et deli quali havemo ogni bono concepto che se posse havere de alcuni veri servitori. Certificandoti che ogni bono tractamento che tu gli faray, l'haveremo carissimo et acceptiximo. Ex Gambara (a) die xviiii novembris 1452.
Persanctes.
Iohannes.

(a) Segue yp depennato.