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1688. Francesco Sforza al duca di Modena 1452 novembre 20 Gambara

Francesco Sforza scrive al duca di Modena contestando che Giacomo Pozzo abbia fatto al Consiglio ducale rinuncia all'insegnamento a Pavia per leggere a Ferrara;se l'avesse fatto i membri del Consiglio Segreto non l'avrebbero permesso. Pur desideroso di assecondare in tutto l'Estense, lo Sforza richiama Giacomo partito da Pavia senza il suo consenso e a Borso non resta che consigliare a Pozzo il ritorno.

[ 404v] Domino duci Muttine.
Veduto quello ne scrive la signoria vostra circ'al facto de Iacomo dal Pozo, quale dice havere renunciato la lectura soa de Pavia al nostro conseglio et s'è conducto cum li reformatori del vostro studio per legere ad Ferrara, dicemo che de questo noi non hebemo mai notitia alcuna, neanchi credemo che may renuntiasse la sua lettura al dicto conseglio, perché s'el havesse renunciato et dicto de volerse partire, siamo certi non gli haveriano consentito, et noi ne haveriamo pur sentito qualche cosa. Respondendo adoncha ala lettera (a) dela signoria vostra, dicemo che sempre haveriamo piacere farve cosa grata quanto ne fosse possibile, ma essendo luy partito da noy senza licentia, mal possiamo credere vostra signoria ne debia gravare de questo. Perhò confortiamo et pregamo la signoria vostra non ne voglia fare instantia per lo prefato domino Iacomo, ma confortarlo che retorni ad Pavia, perché comportaressemo ch'el sia partato da noy senza licentia. Consyderato ch'el serria captivo exempio al'altri, quali vedendo che domino Iacomo fosse partito senza saputa nostra, se parteriano ancora loro, che serria gran preiuditio al stato nostro. Recordando ala signoria vostra che nuy reputaressemo recevere grandixima iniuria da qualuncha (b) n'el togliesse, et se esso domino Iacomo non retornarà da noy, como glie havemo scripto, glie faremo dele cose che non glie piazerano. Ex Gambara, die xx novembris 1452.
Irius.
Cichus.

(a) Segue vostra depennato.
(b) Segue che depennato.