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1691. Francesco Sforza a Filippo degli Eustachi 1452 novembre 20 Gambara.

Francesco Sforza in risposta a quanto Filippo degli Eustachi gli ha scritto, lo informa di aver ordinato a Oldrado di procedere contro i Parmensi inobedienti costringendoli a presentarsi o darne una compensazione in danaro; simile disposizione è stata inviata al podestà di Parma e eguale ordine ha emesso, per la sua parte Antonio; per cui è sicuro che si obbedirà. Ricorda a Filippo di non toccare i soldi del dazio di Brescello senza sua autorizzazione; se, per caso già lo avesse fatto, li renda a Lifanoro e Giovanni Cagaferro, deputati alla riscossione di detto dazio.

Felippo de Eustachiis.
Respondendo ale toe lettere et ad quanto Crespino, tuo messo, ne ha dicto, te dicemo che noy scrivemo oportunamente al spectabile domino Oldrado che debia senza dimora astrengere tucti quelli de Parmesano, li quali sonno stati recercati ad mandare li homini overo el pagamento d'essi, secondo da te serrà advisato, el quale, per toe lettere, advisaray de quanti homini hai recercati che non hanno obedito, ad ciò che luy possa procedere contra li inobedienti; et lo simile scrivemo al podestà de Cremona, el qual avisaray similemente. Preterea scrivemo ala parte de sopra dove domino Antonio ha ordinato, siché ne rendimo certiximi che ognuno obedirà, et cossì tu attenderai cum diligentia ad quanto hay da fare, et de tucto tenerai el conto, ma deli denari del datio de Bressello volemo non se tochi uno denaro senza altra nostra licentia, ymo se hay in mano denaro alcuno de quelli, assignaraili a Lifanoro et Iohanni Cagaferro li quali havemo deputati ad scotere dicto datio. Ex Gambara, xx novembris 1452.
Theseus.
Cichus.