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1693. Francesco Sforza a Giovanni Bono 1452 novembre 20 Gambara.

Francesco Sforza si compiace con Giovanni Bono per l'inventario dei beni dei traditori, beni che, seppur pochi, non vuole vadano alla malora. Di quanto si farà verso i traditori è certo che si agirà secondo ragione come pure si farà a quelli che da Cremona saranno portati a Parma.

[ 406v] Iohanni Bono.
Respondendo ad quello ne hai scripto per più toe lettere circ'al facto de quelli traditori et dela descriptione de beni soi facta per ti, dicemo che hai facto molto bene ad fare la dicta descriptione et volemo metti ordine ch'el se habia bona cura deli dicti beni, ad ciò non vadano in sinistro, benché ne pareno pochissimi beni. Ala parte de quelli traditori che sonno ad Parma non dicemo altro, perché ala receptione de questa siamo certi haverai inteso como gli è facto rasione, recordandote che quelli sonno ad Cremona seranno similmente conducti ad Parma et gli serrà facto el simile. Ex Gambara, xx novembris 1452.
Irius.