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1694. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 novembre 20 Gambara.

Francesco Sforza comunica al podestà di Cremona di aver ordinato a Filippo degli Eustachi, commissario dei galeoni, di equipaggiare i galeoni, inviati contro Brescello, degli uomini necessari. Alla disposizione data in merito dal cancelliere ducale Teseo e dai deputati di Cremona, alcuni Cremonesi si sono mostrati renitenti. Volendo essere obbedito, il duca ordina al podestà di costringere comunità, o singoli cui ciò è stato richiesto, di mandare gli uomini imposti oppure di esigerne la relativa compensazione, punendo gli inobbedienti nel modo che verrà indicato da Paolo, commissario delle bollette.

Potestati Cremonensi.
Ali dì passati ordinassemo per una nostra patente che Felippo (a) de Eustachio, nostro commissario deli galione, per mantenimento de quella armata, quale havemo ordinata contra Bressello, commandasse tanti homini de nostri subditi che suplesse al fornimento de dicti galeoni; et ordinando Theseo, nostro canzellero, cum li deputati de Cremona che fossero conmandati certi homini del Cremonese, secondo dicto Felippo ne scrive, alcuni non hanno obedito et non sonno compariti, la qual cosa ha dato grande disturbo ad quella nostra impresa. Et perché nostra intentione è che li nostri ordini siano exequiti, volemo, et cossì ve commettemo che debiate inmediate astrengere qualuncha comunità, overo spetial persona ad chi è stato facto commandamento, ad mandare subito li homini alloro ordinati, overo il pagamento d'essi, secundo dicto Felippo, overo suo messo, ve avisarà. Et se a questo fossero l'homini retrogradi, procederite ala pena che è lì imposta senza remissione alcuna, et de questo haverite informatione da Paulo, nostro offitiale dele bollecte, et faziate per modo che, senza altra tardità o renitentia, questa nostra voluntà sia mandata ad executione. Ex Gambara, xx novembris 1452.
Theseus.
Cichus.

(a) che Felippo ripetuto.