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1705. Francesco Sforza a Sforza Secondo e a Colella da Napoli (1452) novembre 21 Gambara.

Francesco Sforza scrive a Sforza Secondo e a Colella da Napoli di essere stato informato da un suo uomo d'arme, chiamato Vitale, proveniente da Asola, che i nemici si preparano per una cavalcata: dove, non sa. Lo Sforza vuole che guardie e sentinelle stiano ben accorte in modo che possano recare danno al nemico. La missiva č duplicata e portata, l'una, da Stefano de Mentiis da Gambara e, l'altra, da Pietro Tamborino.

Sfortie Secundo et Colelle de Neapoli.
In questa hora č venuto qua da noy uno fameglio de uno nostro homo d'arme (a) chiamato Vitale, quale vene da Asola et hane avisati como li inimici fanno grande aparechio per cavalcare tucti, et questo afferma esser de certo, ma non sa dove debiano cavalcare. Pertanto ve ne avisamo et dicimo cossė che debiate stare talmente provisti, vigilanti et im puncto che non ve possano cogliere ad dormire et fazite fare le ascolte et guardie per modo che non possiate recevere veruno damno, imo state talmente accorti che, accadendo, possiate fare danno alloro. Ex Gambara, die xxi novembrishora ii noctis.
Bonifatius.
Cichus.
Suprascripta littera eadem hora duplicata fuit, quarum una portata fuit per Stefanum de Mentiis de Gambara, altera (b) vero portata fuit per Petrum Tamborinum, ut supra.

(a) Segue quale č depennato.
(b) Segue vostra depennato.