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172. Francesco Sforza ai sudditi di Fieramonte di Villafranca 1452 febbraio 29 Milano.

Francesco Sforza ammonisce i sudditi di Fieramonte di essergli ossequienti, certi che nessuno verrà loro in aiuto qualora volessero contrastarlo, sicuri che, in tal caso, il duca di Milano interverrà con la forza a piegarli all'obbedienza.

Mediolani die ultimo februarii 1452. Replicata fuit littera ista ut supra cum ista aditione et cetera. Et se pur finilmente deliberasti de essere renitenti et non volerli fare la dicta ubedientia, che non crediamo, ve advisamo che non debiati sperare nè adiuto, nè favore de verso Zenoa, nè dal marchexe de Monferato, nè dal marchexe de Ferara, nè da Vinitiani, nì da niuna altra (a) signoria. Imo ce restariti habandonati da ogni omo et seriti nelle forze nostre et ve stringerimo a fare sforzatamente quello che non hariti fatto volontariamente, se lì dovessimo mandare tucto quanto lo exercito nostro, per el che ve ne sucederà la totale consumptione et disfatione vostra, rendendovi certissimi che cussì è nostra voluntà et firma deliberatione. (b)

(a) Segue persona depennato.
(b) Da consumptione a deliberatione scritto a margine; la missiva finisce così, manca la pagina successiva 45.