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1724. Francesco Sforza a Giacomo d'Arquata 1452 novembre 22 Gambara.

Francesco Sforza assicura Giacomo d'Arquata che gli farà avere i denari richiesti. Si dice sorpreso per la sua richiesta di strame, per non essersene fornito durante l'estate. In merito alle richieste avanzate da Perino Arcamono il duca vuole che gli faccia avere, per quattro o cinque giorni, venticinque dei suoi uomini più fidati.

Iacobo de Arquata.
Respondendo ala toa lettera et, primo, ala parte deli dinari, quali tu ne rechedi per la via de Cicho nostro secretario, dicimo ch'el è raxione et lo volimo fare volunteri, et gionti che seranno alcuni dinari li quali facimo portare qua, te provederimo in modo che te contentarai. Ala parte del strame che tu ne rechiedi, ne siamo maraviliati de tal rechiesta che, siando tu stado questa estate lì, non te sei proveduto, como è el costume deli toi pari che hanno cavalli da pascere, siché, non havendoni bisogna che tu mande ad saccomanno, como fanno l'altri nostri, et anchi como fanno le gente deli nimici che vanno ad fare del falasco. Ceterum volimo che ad ogni rechiesta de Perino Archamone tu gli daghe xxv fanti deli toi più fidati per stare presso luy per iiii o cinque dì; et in questo non intervenga fallo per quanto havite cara la gratia nostra, ordinando cossì factamente che, ala rechiesta te farrà dicto Perino, subito sianno im puncto et non stiano impazati uno minimo momento de tempo. Ex Gambara, xxii novembris 1452.
Ser Iacobus.