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177. Francesco Sforza al marchese Pallavicino 1452 febbraio 8 Milano.

Francesco Sforza ordina al marchese Pallavicino di restituire al saccomanno detto Guercio, "vinuto dal canto di là in qua" il cavallo e quant'altro gli ha tolto. A parte che non è vero che egli (Pallavicino) abbia agito in conformità alle disposizioni del duca. Lo Sforza dice che sarebbe buffo che si favoriscano quelli che si portano oltre confine e si penalizzino quanti si portano nelle terre sforzesche.

[ 46v] Domini Palavicino, marchioni Palavicino
Siamo informati che, siando vinuto dal canto di là in qua uno sacomanno cum uno cavallo, l'haviti facto maltractare et cetera, togliere el cavallo et altre sue cose cum dire che nuy vi havimo concesso che possiati far represaglia, che ben sapeti non essere vero. Et quando pur ve havessimo conceduto represaglia non si debbi intendere per quilli che vengono per star di qua. Ulterius non se affaria bene per lo facto nostro, che quilli de li nostri che fugino de là siano ben veduti et acarezati et quilli che vengono de là in qua fussero maltrattati, perchè saria uno dare exempio ali nostri che andassero de là, et quilli de là non venissero di qua. Pertanto volimo che faciati restituire el suo cavallo et ogni altra robba tolta al dicto sacomanno, chiamato el Guerzo, et questo fati senza veruna exceptione. Data Mediolani die viii februarii 1452.
Cichus.