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1794. Francesco Sforza ad Angelello da Lavello, a Mariano da Arezzo, ad Andrea da Pisa e a Giovanni Galanto 1452 novembre 27 Gambara.

Francesco Sforza intima ad Angelello da Lavello, a Mariano da Arezzo, ad Andrea da Pisa e a Giovanni Galanto di liberare quelli di Rivoltella fatti da loro prigionieri, in violazione dei salvocondotti concessi dal duca, e di restituire loro il bestiame preso.

Angelello da Lavello, Mariano de Aretio, Andree de Pisis et Iohanni Galantho.
Siamo advisati, tanto per quelli che sono venuti de là, quanto per lettera del ti, Zoane Galantha, che voy havete facta una certa preda de presoni et bestiame ad Revoltella; del che se siamo grandemente meravigliati et ne è recresciuto che habiate ropto al nostro salvoconducto, quale havevamo concesso al'homini d'essa terra. Et perché non intendimo, per nostro honore, che li nostri salviconducti senza licentia et saputa, ma volemo siano observati liberamente, perhò siamo contenti et volemo debiate, alla recevuta de questa, relassare et liberare tutti quelli presoni et restituire bestiame integramente per modo che non gli manche uno al mondo. Et questo non manche, perché mancando glie faressemo pagare ad vostro costo. Ex Gambara, xxvii novembris 1452.
Christoforus.
Iohannes.