Registro n. 7 precedente | 182 di 2129 | successivo

182. Francesco Sforza ad Antonio da Trezzo 1452 febbraio 10 Milano.

Francesco Sforza fa sapere ad Antonio da Trezzo che egli preferisce avere la risposta del marchese di Ferrara tramite uno dei suoi uomini a quanto gli ha mandato a dire con Valerio de Betto. Gli dice di aver preso atto di quanto rispostogli da Giovanni Marco per quanto comunicatogli da Antonio sul govermo di donna Luchina. Conviene con quanto detto da Benedetto Sopranzo al fattore di Cosimo che, cioè, "Venetiani non sono cussì gagliardi in facti come in parole". E' grato al marchese per l'esenzione concessa a magistro Pietro, marescalco ducale, ed è pure grato per la buona intenzione marchionale circa la possessione ("debitamente è decaduta alla Camera nostra") donata dal duca a Fulignato. Accenna alla buona intenzione dell'estense circa le terre di Fieramonte. Gli piacciono i drappi d'argento mandatigli, ne acquisti altri: gli farà avere i denari dai Maestri delle entrate.

[ 48r] Antonio de Tritio.
Antonio, havimo ricevuto le tue lettere de dì del presente et, inteso quanto per quelle ne scrivi, te respondemo. Et primo, da parte ch'el marchexe dic(e) de volere pensare anche un pocho suxo quello gli mandassimo a dire per Vallerio de Betto et poi ne mandarà la risposta o per ti o per uno delli soy ch'el ne pare, et cussì te carichamo faci instantia ch'el prefato signor marchexe che ne mandi dicta resposta per Vallerio o per un altro deli suoy, stringendo el prefato signor marchexe, cum quella dilligentia et modi te pareranno, ad voler mandare Vallerio o un altro delli suoi. Pur quando la signoria sua voglia che tu vengni, fa come pare alla signoria sua, ma più caro haverissimo che mandasse uno deli suoy che tu venissi ti. Della risposta ne ha fatto misser Iohanne Marcho circha l'ambassiata gli hay facta, per nostra parte, del governo de madonna Luchina et cetera, cioé che desideraria sapere quello dovesse havere et cetera, remanimo advisati. Cussi havemo inteso li advisii te ha dato, il quale volimo debbi rengratiare da nostra parte, confortandolo ad stare di bona voglia, perchè nuy non sarimo ingrati verso luy dela dovetione, et fede ne porta, vederimo de intendere al facto suo cum madama Luchina et poy te responderimo. De quello ha dicto Benedetto Sopranzo al factore de Cosmo, restamo advisati et credemo dicha el vero, perché sapimo bene che Venetiani non sonno cussì gagliardi in facti come in parole. Della confirmatione ha fatto quello illustre signor marchexe ad magistro Pedro, nostro marescalcho, della exemtione sua, volimo debbi per nostra parte rengratiare la signoria sua, cussì anche della bona intentione della signoria sua circha el facto della possessione del Fulignato. Et benchè siamo certi non bisongni, volemo che de novo conforti et preghi la signoria sua che voglia provedere il Fulignato habia dicta possessione, che, sa bene la signoria sua, debitamente è decaduta alla Camera nostra, et nuy l'havimo donata al Fulignato per fargli qualche bene et remeritarlo dela fede et devotione antiqua sua verso nuy. Et per nostro contentamento (a) ne advisa subito come il Fullignato habia havuto dicta possessione. [ 48v] Circha el facto de Fioravante, marchexe de Villafrancha, havimo veduto quello ne scrivi de quello dice lo signor marchexe de volere metere quelle terre in sua libertà et non se impazare più. Et come per altre te habiamo scripto, te dicimo siamo contenti de questo, sichè insta mò et solicita che cussì la signoria sua faza exequire, dando ad vedere ad quilli homini che più non voglia impazarse de quelle terre, come più largamente per l'altre te habiamo scripto. Circha el fatto deli drappi d'argento ne hay mandato, nuy li habiamo recevuti, quali ne sonno piazuti et havemo ordinato per modo ali Maistri dele intrate che te faranno respondere li dinari lì de dicti drappi et dele malvasie, sichè al termine poray satisfare li merchadanti. El resto di drappi nuy siamo contenti de torre, sichè, subito li haverai havuti, ne advisa che provederemo al pagamento et te advisaremo del modo haverai ad tenere a mandarcigli. Data Mediolani, die x februarii 1452.
Cichus.

(a) In A contenmplatione con mplatione depennato.