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1849. Francesco Sforza a Giovanni Antonio de Fussano (1452 novembre 29 Gambara).

Francesco Sforza comunica a Giovanni Antonio de Fussano di Ferrara di aver ricevuto la denuncia di quanto accaduto a Firenze in opposizione alle lettere ducali e al lasciapassare. Lo informa di avere scritto ai Dieci della Balia, a Cosimo de' Medici e a Boccacino perché vogliano annullare tali novità. Si dice certo dell'esito positivo.

[ 436r] Iohanni Antonio de Fussano Ferrarie.
Havemo veduto quello haveti scripto a Cicho, nostro secretario, dela novità quale v'è facta in le terre dela excelsa comunità de Firenza contra la secureza che ve fecimo nuy et lettere de passo quale ve dedimo. Al che respondendo dicemo ch'el ne rencresce et dole grandemente de quello v'è seguito, et non possemo credere questo sia de mente dela excelsa comunità de Firenza, quale per la liga, intelligentia et mutua benivolentia nostra vorria sempre che fosseno observate le promesse et secoreze nostre come nuy ancora observaressemo le soe. Però havemo scripto novamente, per lettere portate per uno nostro cavalaro, ali magnifici signori Deci dela Balia de Firenza, al magnifico Cosmo et a Boccacino in pienissima forma che voglino revocare et annullare ogni novità facta et la securtà data per vuy deli iii mila ducati, et lassarvi passare liberamente con molte efficacissime rasone. Et el simile gli repplicamo per l'alligate, quale gli vogliati mandare et sollicitare, perché siamo certi revocarano ogni cosa. Et nuy non gli mancaremo dal canto nostro, disposti che quello ve dissimo sia observato. Apparegiati ad ogni altra cosa podessemo per vuy. Data ut supra.
Irius.
Cichus.