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1864. Francesco Sforza al podestà di Platina 1452 dicembre 1 Gambara.

Francesco Sforza scrive al podestà di Platina di aver inteso della morte di un Giorgio da Narni, compagno di Angelello da Lavello, che aveva lì dei cavalli e della roba. Siccome detto Giorgio era debitore di una grossa somma di danari ad Angelello, vuole che il podestà consegni i cavalli al messo che Angelello manda lì; se però vi fosse qualcuno che vuole avere detti cavalli o pretende che spettino a lui, glieli dia, purché saldi il debito di Giorgio con Angelello.

Dilecto potestati terre nostre Platine.
Dilecte noster, pare che sia morto uno Zorzi de Na(r)ni, conpagno de Angnelello de Lavello, quale è de quello locho, et lo quale ha li cavalli et robba soa là, de che, siando dicto Zorzi debitore del dicto Angnolello in bona (a) summa et quantità de denari, vogliamo che tu fazi consignare li cavalli del dicto Zorzo al portatore de questa, mandato dal dicto Angnelello a nome del dicto Angnelello. Et volendo havere qualche uno deli suoi o altri a chi se pretendesse spectare dicti cavalli, siamo contenti che habbiamo dicti cavalli pagando loro li dinari ad Angnelello che de' havere dal dicto Zorzi, altramente fate como havemo dicto: consignare dicti cavalli al portatore della presente senza exceptione alcuna. Ex Gambara, primo decembris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue forma depennato.