Registro n. 7 precedente | 1872 di 2129 | successivo

1872. Francesco Sforza ad Angelo e a Marcoleone 1452 dicembre 1 Gambara.

Francesco Sforza ordina ad Angelo e a Marcoleone di trovarsi con Francesco e Americo Sanseverino e Sagramoro, e con i capisquadra del Colleoni e altri per intervenire alle bastite di Cerreto; si cerchi di prendere Farfengo e i provvisionati di lì necessari, informati del passaggio di Tiberto da Soncino in soccorso di Cerreto e sappiano che se detto Tiberto non riuscirà a far altro, si unirà con il conte Carlo Matteo da Capua per andare lì. Stiano, perciò, bene in guardia per non farsi sorprendere. Sappiano che a Castelleone è stato mandato il famiglio ducale Donato con circa venticinque famigli ducali.

Angelo e Marcholeone.
Carissimi nostri, volimo che vui dui insieme ve debbiate retrovare cum Francisco et Almerico et domno Sacramoro e cum quelli capi de squadra del magnifico Bartolomeo Coglione et altri cavi de squadra e digli, perché bisogna fare provedimento ac quelle bastite de Cerreto, ch'el ne è necessario torre de quelli nostri provisionati che sonno lì. Per la qual cosa vogliamo cum ogni suo studio sforzarse de havere quello loco de Farfenigho domane fin a mezodì per ogni modo del mondo, o per accordo, o per qualunque altra via poderanno, perché ac questa hora ne bisogna mandare li dicti nostri provisionati al provedimento dele predicte bastite, et ricordatili che vedano de mectersi in tale loco che dalli inimici non possano recevere danno né manchamento alcuno, avisandoli como messer Tiberto è passato per Soncino cum li soi per andare al soccorso de Cerredo, che, quando veda non podere fare altro li, como speramo, se rendino certi pensarà et se immaginarà de mecterse insieme con il conte Carlo Macteo da Capua et quelle gente che sonno de là per venire a trovarvi lì. Sicché vogliano stare talmente provisti che per veruna forma non possano recevere vergogna né danno. Et etiam recordatili che mandano dele scolte et dela gente per lo paese et che attendano a fare le bone guardie per modo che restino sicuri. Et avisareteli anchora como nui mandiamo Donato, nostro famiglio, a Castellione cum qualche xxv famigli deli nostri, quali farà dal canto suo quanto se poderà. Ex Gambara, die primo decembris 1452, hora iiii noctis.
Bonifacius.
Cichus.