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189. Francesco Sforza a Manfredo da Forlì 1452 febbraio 12 Milano.

Francesco Sforza dice a Manfredo da Forlì in Cremona di aver gradito l'ordine dato "per fare li sandoni del calo del Po". Lo informa di aver dato disposizione ad Agostino di intervenire per la riparazione della bastita verso il Po. Vuole che conceda alla comunità di Cremona le sei colonne e i tavoli richiesti per fare il ponte sopra il canale. Ha rinnovato le lettere nel Pavese , Piacentino e Lodigiano per la quota spettante per i sandoni. Ha l'impressione che la gente sia convinta che la faccenda dei sandoni sia un grande onere: colpa sua che non l'ha bene spegata o del duca che non è stato chiaro

[ 50r] Manfredo de Forlivio Cremone.
Havimo recevuto le tue lettere per le quale restiamo advisati de l'ordine posto per fare li sandoni del callo ha facto el Po et dela ruyna ha facto la bastita verso el Po, et del tucto te comendiamo, advisandote che havimo ordinata la reparatione della dicta bastita de là da Po et scripto superinde a ser Agustino; preterea te mandiamo (a) introclusa la copia d'una lettera del magnifico Rolando sopra el facto del ligname deli sandoni. Quantum alla richesta, quale (b) fa quello nostro communità de Cremona de sey colonne et altratanti tavoli per fare el ponte sopra el canale, siamo contenti et di bona voglia volimo che tu ghe le concede. Habbi cura di far fare presto li sandoni. Havimo facto replicare le lettere in Pavese, Piasentina et Lodesana per la costrutione delli sandoni per la rata loro. Data Mediolani die xii februarii 1452.
Ceterum a nuy pare che non te havimo anchora potuto dir tanto, né scrivere che tu habii intesa la materia de dicti sandoni, perchè pare alli nostri populi sia una grande graveza, e pur nuy volimo pagare; et questo procede perchè, o tu non ghe lo day bene intendere, o nuy non te lo sapimo bene dire. Data ut supra.
Cichus.

(a) te mandiamo ripetuto.
(b) quale in interlinea.