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191. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 febbraio 13 Milano.

Francesco Sforza comunica a Giovanni da Tolentino, luogotenente di Cremona che il giorno seguente il marchese di Mantova se ne partirà da Milano e si porterà a Lodi dove dormirà. La mattina successiva se ne andrà a Pizzighettone, ove pranzerà e riposerà. Mercoledì "montarà in uno navetto" e via Po ritornerà a casa. Nel poscritto si dice che a Pizzighettone andrà a pranzo, ma per la cena e la notte sarà a Cremona nel castello. Il duca raccomanda grande accoglienza e buona tavola.

Domino Iohanni de Tholentino, locumtenenti Cremone.
Ve advisamo como lo illustre signor marchexe domane dretro disnare, se partirà de qui et andarà ad cena ad Lode et lì starà domane de nocte; martì da matina, se partirà da Lodi et starà la sera ad Pizghitone; merchoredì da matina montarà in uno navetto et andarà giuso per Po ad Mantoa. Pertanto volimo li debiati andare inscontro suso per Po et pregare la signoria sua che vengna a disnare ad Cremona, allo quale illustre signor marchexe volimo faciati tanto honore quanto farestivo alla nostra persona propria, et haveremo più caro ogni honore che fareti al prefato illustre signor marchexe, che se lo fessivo alla nostra propria persona, et offeritigli ogni cosa largamente, como meglio ve parerà, perché non gli poriti dire et far tanto che nuy non ne siamo più contenti. Data Mediolani, die xiii februarii 1452.
Post data.
Nonobstante che nuy dicamo che lo illustre signor marchese starà martidì de sera ad Pizghitone, ma ve advisamo como ha deliberato martidì de vinlre a dixenare ad Pizighetone et martidì de sera vinire ad cena et stare ad Cremona. Sichè fariti apparechiare in castello la cena per la signoria sua et per tucti quilli viniranno cum luy, honorevolmente et che gli sia della robba in habundantia per ciascuno delli suoy et faritigli tanto honore quanto ve serrà al mondo possibile, per modo che se recuperi la vergogna se receve adesso, quando venne qui, et andaratigli incontro cum più citadini parati et faretigli grandissima festa e honore et alegreza. Et scrivemo per la introclusa lettera alli citadini nostri de Cremona che debbia receptare detto signor marchexe cum li suoy dentro del castello et cetera, la quale gli fati subito dare adciochè non se trove disproveduti et cetera. Data ut supra.
Advisandovi che lo dicto signor marchexe vinirà per nave, siché andaritigli inscontro cum li citadini per nave suso per Po martidì di matina predicto.
Cichus.