Registro n. 7 precedente | 1931 di 2129 | successivo

1931. Francesco Sforza a Troyolo Arcamono e a Malcorpo da Cremona 1452 dicembre 6 Gambara.

Francesco Sforza si lagna con gli squadreri ducali Troyolo Arcamono e Malcorpo da Cremona perché l'uomo d'arme ducale della loro squadra Bartolomeo da Viadana non restituisce a Marco da Verona la tazza d'argento lasciatagli per riavere quanto gli aveva dato in deposito. Costringano Bartolomeo a restituire la detta tazza che, per giunta, non è di Marco ma del ragazzo che è fuggito con lui. Dispone ancora che Troyolo, o in sua assenza Malcorpo, induca il famiglio di Marco a dare al messo ducale la zornea e la "partesana" che Marco gli ha lasciato.

Strenuis viris Troyolo Archamono et Malcorpo de Cremone, armorum squadreriis nostris dilectis.
Per un'altra nostra lettera de dì iii del presente ve scrissemo del dispiacere havevamo havuto che Bartolomeo da Viadana, nostro homo d'arme in la squadra vostra, non volesse restituire a Marcho da Verona, che se è fugito dal canto de là è venuto alli servicii nostri, certa robba, quale luy, fidandosi delli facti soy, gli dede in governo quando vene dal canto nostro. Il perché volevamo lo dovesti astringere, subito recevuta dicta nostra lettera, ad restituire ogni robba gli havesse data el dicto Marcho, el quale, mò retornato da nui, ne dice che dal dicto Bartolomeo ha havuto luy ogni (a) robba gli haveva dato in governo, salvo una taza d'argento, che lui gli ha lassata per havere el resto della robba. Et perché el dicto Marcho non ha a fare cosa alcuna in la (b) dicta roba, perché essa è de quello regazo, quale fugite insieme cum luy, siché luy non pò donare quello che non è il suo, ve commettiamo e volimo che subito, visis presentibus, per quanto haveti cara la gratia nostra debiati constrengere el dicto Bartolomeo a restituire la dicta taza d'argento al dicto regazo, quale mandiamo lì da vuy insieme con un altro nostro messo, presente portatore, solo per questa casone, siché curati cum effecto de fare in modo che non ve habiamo a scrivere più per questa casone, el che ne saria molestissimo. Et similmente a te Troyulo te commandiamo e volimo che fazi ch'el suo famiglio subito daga al dicto presente portatore quella zornea e partesana gli ha lassate er predicto Marcho, et casu ch'el dicto Troyulo non se retrovasse lì al presente, volimo che te, Malcorpo, constringe omnino esso famiglio a dare la dicta zornea et partesana al presente portatore per quanto haveti cara la gratia nostra. Ex Gambara, die vi decembris 1452.
Leonardus.
Iohannes.

(a) Segue cosa depennato.
(b) in la in interlinea su della depennato.