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1937. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1452 dicembre 5 Gambara.

Francesco Sforza vuole che Bartolomeo Colleoni s'informi su quanta quanta gente può stare a San Bassam, e quanto strame c'è. Poiché il duca intende mandare a Nico e a Luvignano da sette a otto squadre, il Colleoni faccia in modo che nessuno fieno e di strame, e provveda che, nel contempo, i soldati vadano nei campi e usino lo strame che trovano. Lo informa di aver scritto al figlio Sforza e a Colella di Napoli, che sono a Scandolara e a Gromtardo, oltre che ai condottieri vicini, di non lasciare la loro posizione, salvo diversa disposizione. Raccomanda assidua vigilanza.

[ 453v] Magnifico Bartolomeo de Colionibus.
Noi se rendimo certi che voi sarete domane là dove che sonno li nostri. Vogliate per l'altro dì, zoè zobia proximo, non partirve, ma stare (a) insieme con li vostri, et immediate, havuta questa, mandiate ad Sam Bassam ad vedere quello loco et intendere quante gente gli possino stare et lo strame che gli è per possere poi dare forma ac quello gli serà da fare. Et perché intendimo de mandare ad stare a Nicho et Luvignano fin a septe in octo squadre per lo aconcio et commodità che ne segue al facto nostro, ve confortamo et strengimo che ordinate che né li nostri né altri, et sia chi voglia, tocche filo delo fieno et strame che sonno in quelli dui lochi, azò che quelli che gli deputaremo possano star lì, ma faceti che ognuno, adesso che è bon tempo, vadino attorre dello strame in le campagne, perché havimo chiara informatione che in le campagne selli trovaranno de multi (b) muchi de strame per modo che se suplirà al bisogno. Ultra ciò, havimo scricto, ordinato ad Sforza, nostro figliolo, et ad Colella da Napoli, quali alozano a Scamdolara et Gromtardo, et ac quelli altri conductieri et squadreri nostri, che allozano là presso alli vostri, che non se movano dalli lochi dove sonno finché gli scrivirimo altro in contrario, salvo se, per cosa alcuna accadesse, et voi li richedessivo, che in quello caso debiano exequire tucto quello che gli scriverete et ordinarete, che in ogni cosa ve obediscano quanto la persona nostra propria. Siché in tucto quello che accadesse ve havete ad intendere con loro, perché serviranno l'ordene che gli direte. Bem ve pregamo che, dì et nocte, ad ogni hora, vogliate stare attento et solicito et mandare delle scholte et spie per tucto dove ve parerà, et questo simele ordinarete alli dicti conductieri et squadreri in modo che non possati recevere danno né manchamento alcuno, et le lettere che scrivemo alli predicti ve le mandiamo qui alligati, salvo quella che havemo scripto a Sforza et a Colella, che gli l'avemo mandate nui, et però gli le mandarete subito per missi proprii ac tucti che le habiano. Mandarete anchora la alligata che scrivimo a Zuhanne Caymo, nostro commissario a Pizleonis. Ex Gambara, v decembris 1452, hora vi noctis.
Persanctes.
Cichus.

(a) Segue firmi depennato.
(b) multi in interlinea.