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1946. Francesco Sforza ad Angelo da Lavello, a Mariano da Arezzo, ad Andrea da Pisa e a Giovanni Galante 1452 dicembre 7 Gambara.

Francesco Sforza replica ad Angelo da Lavello, a Mariano da Arezzo, ad Andrea da Pisa e a Giovanni Galante di restituire agli uomini di Rivoltella il bestiame e ogni altra cosa tolta loro, nonostante benficiassero del salvacondotto ducale. Se le bestie fossero già state macellate, ne paghino il prezzo, avendo ben presente che, in caso contrario, si rifarà sulle loro tasse.

Angelo de Lavello, Mariano de Aretio, Andree de Pisis, Iohanne Galante.
Per quanto ve habiamo scripto, intendimo che voi non havete restituiti li bestiami tolti ad quelli di Rivoltella socto il nostro salvuconducto; de che ne maravigliamo grandemente et dolemo de voi, perché nostra intentione è gli sia restituito ogni cosa per modo ne possano dolersi che socto il nostro salvuconducto gli sia stata tolta cosa alcuna. Et pertanto de nuovo ve dicimo et commandiamo che subito, havuta questa, gli debiate restituire bestiami (a) e ogni cosa loro che non gli manche niente. Et se del bestiame gli havete facto carne, gli lo pagate; altramente ve avisamo che nui gli lo farimo pagare suso le tasse vostre perché non volimo comportare che li salvaconducti nostri siano rotti. Ex Gambara, vii decembris 1452.
Zanectus.
Cichus.

(a) bestiami in interlinea.