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1953. Francesco Sforza a Giovanni Bono da Mortara 1452 dicembre 8 Cremona.

Francesco Sforza esprime a Giovanni Bono da Mortara, famiglio ducale, il compiacimento per il gradimento esternato da Tiberto e dai suoi uomini per l'offerta di ospitalità a Casalbuttano. Gradisce che Tiberto gli faccia visita il giorno dopo; si dice solo stupito che, per tanto tempo, abbia potuto servire i venetiani. Ordina a Giovanni Bono di sistemare i detti uomini in vari posti del Cremonese in modo che stiano comodi e al coperto, fornendoli del necessario.

Dilecto familiari nostro Iohambono de Mortario.
Iohambon, in questa hora havemo recevuta vostra lettera per la quale havemo inteso quanto gratamente te ha recevuto il magnifico messer Tiberto et quanto contentamento hanno preso li suoi della tua andata da loro e del providimento hai facto in allozarli in Casalbuctano; alla quale, respondendo, te dicimo che della venuta del prefato messer Thiberto et del contentamento delli soi ne havimo preso sommo piacere et contentamento quanto se potesse dire in questo mondo, et haverimo molto cara la venuta soa qui da noi domane, como tu dice, et porai dire largamente ac tucta quella conpagnia che, ne maravigliamo como sonno possuti durare tanto a servire questi ingrati Venetiani li quali non meritano che esso magnifico messer Thiberto et la compagnia sua de tanti valenti homini li servisse, como ha facto, como fa tanto tempo, et veramente possono dire essere liberati dalle pene de l'inferno. Apresso volimo che tu provedi de alozare quella conpagnia in dui o tre o quactro lochi delle terre nostre del Cremonese azoché habino caxone de stare comodamente et di coverto, [ 454v] di strame et del vivere loro, et ancora per più comodità delli homini del paese. Et se al prefato messer Tiberto [occorre] o per lui o per la sua compagnia più una cosa che un'altra, cura de provederli, non altramente como faresti alla persona nostra propria. Data Cremone, die viii decembris 1452.
Iohannes Antonius.
Iohannes.