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1958. Francesco Sforza a Ludovico Gonzaga 1452 dicembre 8 Cremona.

Francesco Sforza comunica a Ludovico Gonzaga, marchese di Mantova e luogotenente generale ducale, di aver parlato con gli ambasciatori del re di Francia che gli hanno riferito dell'incontro tra Giovanni, marchese del Monferrato, e del fratello Guglielmo alla corte del re. Gli ambasciatori hanno esortato il duca a venire a un accordo con il Monferrato e gli riferisce d'aver chiesto ai due signori a calare le loro pretese, avvertendoli della disponibilità sovrana a dare ogni aiuto allo Sforza; a tal proposito gli ricorda che a Lione ci sono 2400 cavalli pronti a intervenire in favore dei Milanesi o dei Fiorentini. Colleoni ha scritto al duca che l'indomani sarà da lui con Tiberto a pranzo. Infine lo Sforza, con riferimento all'assalto infruttuoso di Giacomo Picinino a Castiglione delle Stiviere, si dice sicuro che eguale sorte avrà qualsiasi altro tentativo del conte.

[ 455v] Illustri et potenti domino affini don Ludovico, marchioni Mantue, locumtenenti nostro generali carissimo.
Nui havemo parlato hogi con questi ambassiaturi della maestà de Re de Franza, quali non ne hanno dicto altro se non che ne hanno trazzato come è passato el facto della pratica deli signore marchese et signore Guielmo de Monferrato in la corte della prefata maestà. Et ne hanno confortato per parte d'essa che vogliamo condescendere allo acordio et pace con li prefati signori de Monferrato, et così havere referito et dicto ad essi signori per parte della prefata maestà che in questo acordio se vogliano redurre alle cose honeste et debite; altramente che la maestà soa gli serrà inimica et ad nui darà contra loro ogni aiuto et favore, et che la maestà soa ha lassato ad Lione 2400 cavalli quali se possano havere ad ogni nostra requesta et deli signori Fiorentini. Al facto de messer Tiberto, il magnifico Bartolomè Collione ne ha scripto che domatina vegnirà qui insieme cum dicto messer Tiberto a disinare con nui o al manco lui: de quello ne dirà circa de questo, subito ne havisaremo lo signoria vostra. Preterea vedute le lettere (a) ha mandate la signoria vostra quale gli ha scricto (b) el suo officiale da Castione de Strivere dell'alsalto gli ha facto el conte Iacomo et del poco bono ne ha reportato, dicimo siamo certi che ne habia reportato poco, et ma(n)cho ne reportarà in li altri lochi dove l'andarà. Ex Cremona, die viii decembre 1452.
Marchus.
Cichus.

(a) Segue della signoria vostra depennato.
(b) quale gli ha scripto ripetuto.