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1984. Francesco Sforza ad Antonio da Trezzo (1452 dicembre 11) Cremona.

Francesco Sforza si congratula con Antonio da Trezzo per quello che ha fatto con Cristoforo e con un prete. Gli dice di aver scritto al marchese di Mantova perché Rolando Suardo predisponga una nave a Cermede con dieci capaci uomini fidati, pronti a fare quello che esigerà da loro Cristoforo, o un suo messo, munito sia del contrassegno che della lettera allegata. Dica a Cristoforo di andare, quando gli parrà tempo opportuno da Rolando per mandare la nave dove gli sarà richiesto. Al prete chiederà di essere con Antonio più esplicito su quello che gli ha accennato e di rivelargli il suo nome.

Antonio de Tritio.
Per una tua da a v del presente restiamo advisati de quello ne scrivi havere facto con Cristoforo et con quell'altro preyto; el che n'è tucto piaciuto et te ne comendiamo. Et quanto alla parte del dicto Cristoforo havemo facto ch'el signore marchese de Mantoa ordenarà subito con Rolando Soardo che tegna apparecchiata a Cermede una barcha con dece compagni apti et fidati con conmissione de andare et fare quanto dirà il dicto Cristoforo o qualunque suo messo, quale gli portasse il contrasegno del dinaro qui incluso, et la lettera qui alligata; et havemo mandata l'altra parte del dinaro ad esso Rolando. Pertanto vogline advisare el dicto Cristofano et mandarli el dicto contrasigno et lectera et scriverli che, quando gli parerà el tempo, voglia andare o mandare con essi contrasigno et lettera dal dicto Rolando perché indilate mandarà la barcha cum dicti x compagni ad exequire quanto ordinarà lui.
[ 461r] De quello te ha dicto el preyte restiamo advisati et, acioch'el te dica ogni cosa più largamente, gli scrivemo l'aligata sotoscripta de nostra mano, secondo el tenore della copia inclusa, la quale lettera tu soprascrivirai, perché nui non sappiamo el nome suo et solicitarai ch'el te dica ogni cosa più largamente, avisandone del nome suo. Ex Cremona, ut supra.
Irius.
Cichus.