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1992. Francesco Sforza a Tartalia Corsico 1452 dicembre 12 Cremona.

Francesco Sforza si duole con Tartalia Corsico, conestabile, che non ha restituito le bestie e ha minacciato e bastonato il proprietario Pezino della Campagna. Da qui l'iterato imperativo ducale di una pronta restituzione con minaccia, se disobbediente, di un personale intervento del duca.

Strenuo conestabili nostro dilecto Tartalie Corsico.
Non possiamo se non grandemente dolerse de te che, havendote per nostre lettere scripto et comandato che dovesti rendere integramente ad Pezino della Campagna tucte quelle soe bestie gli hai tolto ali dì passati, non habi mandato ad executione; imo più havemo molesto che, essendo il dicto povero homo venuto da ti, tu l'hai menazato et battuto, che invero per una cosa non poderesti haverne facto la più rencressevole. Per la qual cosa di novo per questa te replicamo et comandiamo che subito, recevuta la presente, restituische le dicte bestie integramente, siché dicto povero homo non habia appodere lamentarsi più di te. Et per quanto hai cara la gratia nostra, fa che tu non li minaci né fazi despiacere veruno, avisandote che se nui ne senterimo più novella gli provederimo nui per modo che ne restarai non bem contento, sebene dovessimo nui venire là personalmente. Data Cremone, die xii decembris 1452.
Bonifacius.
Iohannes.