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2011. Francesco Sforza al podestà di San Giovanni in Croce (1452 dicembre 14 Gambara).

Francesco Sforza informa il podestà di San Giovanni in Croce che suo nipote Roberto Sanseverino non intende perdere il suo cavallo, tolto al suo uomo d'arme Niccolò Cerfoglio, alloggiato a Casteldidone. Il nipote eil duca sospettano che l'abbiano preso i saccomanni di Ottaviano e Zannoto Visconti, pure alloggiati a Casteldidone. Ordina perciò, al podestà di prendere quei saccomanni e, anche con minacce, cerchi di sapere se l'hanno preso loro o chi.

Potestati Sancti Iohannis in Cruce.
Ruberto, nostro nepote, se grava pur che non voria perdere il suo cavallo, quale, como te scrissimo, fo alli dì passati tolto ad Nicolò Cerfoglio, suo homo d'arme, essendo logiato ad Casteldidone et ha suspecto, como anche nui credemo, che quelli saccomanni de Octaviano et Zannocto Vesconte logiate ad Casteldidone non habiano havuto. Et pertanto volemo che, recevuta questa, tu tegni modo de havere nelle mano dicti saccomanni, alli quali non farai molestia alcuna, ma con menazarli et menarli socto la corda, vedi de trovare se loro lo hanno havuto et se ne hanno saputo niente, usando in questo, ogni diligentia per trovare dicto cavallo, ma, como havimo dicto, nelle persone loro non fare molestia o novità alchuna, avisandone como haverai facto. Ex Gambara die ut supra.
Zannectus.
Iohannes.