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2016. Francesco Sforza a Angelello da Lavello, a Mariano d'Arezzo, a Andrea da Pisa e a Giovanni Galante (1452 dicembre 15) Gambara.

Francesco Sforza si duole con Angelello da Lavello, Mariano d'Arezzo, Andrea da Pisa e Giovanni Galante che, nonostante le sue insistenze, non abbiano ancora provveduto alla restituzione dei prigionieri e delle bestie degli uomini di Rivoltella pur essendo essi sotto il salvacondotto ducale. Lo facciano subito.

[ 467v] Angelello, Mariano de Aretio, Andree de Pisis et Iohanni Galanto.
Como havete veduto, per più nostre lettere, ve habiamo scripto per la restitutione delli presioni et bestiami tolti ad quelli de Rivoltella socto il nostro salvaconducto et per quanto habiamo scripto, anche non ne havete voluto fare niente, como quelli che non stimati ponto lo honore nostro. De che ne maravigliamo et dolemo de voi grandemente, ma de novo anchora sono venuti da nui li presenti homini de Rivoltella, quali ne domandano, et cusì ne scrive el capitano della Rivera, che per observatione della fede nostra vogliamo fare restituire li prexioni et bestiami tolti alli dicti de Rivoltella socto el nostro salvaconducto, como vederete per la copia inclusa. Pertanto de novo ve dicimo et conmandiamo che, subito havuta questa, debiate provedere che la fede et honore nostro sia observata in questo, et che più non ne habiamo querela et de questo non ne date più affanno, perché ne dareste casione de trovarne malcontenti di facti vostri, et bisognerave poi provedere per altra via che li salvoconducti nostri non siano ropti et che la fede nostra sia observata, siché fati per modo non habiamo a reprichare più, perché nui havemo respecto al dicto capitaneo che nui havimo preveduto che alli dicti homini sarrà restituito ogni cosa. Ex Gambara, ut supra.
Zannectus.
Cichus.