Registro n. 7 precedente | 2027 di 2129 | successivo

2027. Francesco Sforza ai consoli e agli uomini di Acquafredda (1452 dicembre 15) Gambara.

Francesco Sforza scrive ai consoli e agli uomini di Acquafredda deplorando la lentezza dei lavori di fortificazione del recinto dei soldati, che, perciò, si ritengono malsicuri. Altra lamentela dei militari nasce dalla difficoltà che incontrano nell'avere strame. Per averne una maggiore disponibilità il duca suggerisce di trasferire il "bestiame da suttile" nelle terre al di là dell'Oglio o del Po, come si è fatto nelle terre bresciane.

Consulibus et hominibus terre nostre Acquefrigide.
Quelli nostri soldati alozano lì si gravano che voi non proseguite alla fortificatione de quello ricepto, il perché loro vengono a stare multo mal sicuri, et parendone essere certi che quando dicti nostri soldati non fosseno fortificati et che stesseno mal securi, ne haveressimo cusì dispiacere como più, però ve confortiamo, caricamo et strengimo vogliati, circa la dicta fortificatione, non lassarli mancare niente che con quella più presteza sia possibele se fortifichi dicto recepto, acioché dicti soldati gli possano stare sicuri. Et perché se gravano ancora che voi gli fate dificilltà a dargli delo strame, vi caricamo et strengimo vogliati darli delo strame abastanza actento che, perfine a tempo nuovo che essi soldati hanno a stare lì, hanno a governare li suoi cavalli di quello vostro strame, siché non vogliati fargli difficultà alcuna, certificandovi che ve lo farimo molto bene pagare. Et siando nui informati che voi tenete in quella terra certa quantità de bestiame da suttile, quale consuma assai de dicto strame, etiam ve strengimo vogliati, tanto per questa casione, quanto per evitare li pericoli poteriano incorre(re) de dicto bestiame, mandarlo nel territorio nostro de là da Oglio o Po, o dove meglio vi parerà, como hanno facto tucte le nostre terre de Bressana, dove haveranno a stare molto meglio et più securi che lì, intendendo che dicto strame glilo dagati secondo che v'è stato ordinato et secondo lo dà Calvisano et Isorella. Ex Gambara, ut supra.
Christoforus.
Iohannes.