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2063. Francesco Sforza a Rolando Pallavicino 1452 dicembre 19 Cremona.

Francesco Sforza precisa a Rolando Pallavicino che i soldato mandati ad alloggiare sul suo territorio sono mandati e tassati dal duca e non dai Parmensi; chiarisce che a Pallavicino, ai Parmensi e alle altre città è il duca che ha tassato i soldati. Da ciò discende l'obbligo che provvedano a sistemare i soldati in forza delle disposizioni ducali richiamate loro da Gandolfo.

[ 475v] Magnifico Rolando Palavicino.
Noi habiamo scripto quanto la magnifica madona Catherina, vostra consorte, per questa lettera soa qui inclusa, ha scripto al magnifico Boso, nostro fratello, respondendo a una soa. Al che dicimo noi per nostra chiareza che quilli soldati vi sonno mandati ad alozare là, vi sonno mandati da nui, et non da Parmesiani, et vi sonno mandati como taxati da Parmesiani, ma taxati da nui, advisandovi che ad voi, a Parmesiani et ad tucte le altre nostre citate, havimo taxati li nostri soldati, secondo n'è parso convenire; siché per questo non haveti a far cum essi Parmesiani. Per la qual cosa vi dicimo che, recevuta questa, vogliate subito mectere ordene che dicti soldati siano alozati, ali quali farite provedere secondo che per Gandolfo, nostro famiglio, serite avisati del'ordine nostro et facite che non intervengha in questo manchamento alcuno, considerato il sinistro bisogno hanno dicti soldati; et quando pure dubitasti, per rispetto delli privilegii vostri, vi dicimo che debiate tenere apresso ad voi questa nostra acioché in tempo la possiati mostrare. Data Cremone, die xviiii decembris 1452.
Bonifatius.
Iohannes.