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2070. Francesco Sforza a Giovanni Bono (1452 dicembre 19) Cremona.

Francesco Sforza loda Giovanni Bono per quanto ha fatto presso Francesco della Mirandola di accogliere Tiberto. Si dice contento che Francesco, per tale richiesta, abbia scritto al duca di Modena, a Bono e ad Antonio Trezzo; lo Sforza scriverà pure ad Antonio perché ne faccia istanza al duca di Modena; per cui, sollecitato da Venezia e da Milano si spera concederà tale licenza. Ordina a Giovanni Bono di non spostarsi di lì, ma di stare accanto a Tiberto.

Iohanni Bono.
Veduto quello ne scrive havere facto con el conte Francisco dela Mirandola per lo recepto de messer Tiberto, te ne comendiamo, et piacene ch'el conte Iacomo Zuhani Francisco et li providituri de Bressa habiano mandato lì per questa cagione; ne piace ancora che esso conte Francisco ne habia scripto allo illustre duca de Modena et ti ad Antonio da Trezo; ad nui pare ch'el conte Francisco habia raxione a non fare questo senza licentia del prefato duca. Però nui scrivemo al prefato Antonio facia instantia con la signoria sua per questa licentia; et essendo soa signoria de questo solicitato dal canto de Venetiani et dal nostro è da sperare gli concederà dicta licentia. Alla parte del tuo venire, nostra intentione è che tu non te debii partire finchè te scriveremo altro; immo resti presso il prefato messer Tiberto et faci quanto lui te conmandarà perché nui te provederimo per modo gli potrai stare. Ex Cremona, die ut supra.
Irius.
Iohannes.