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2077. Francesco Sforza a Francesco della Mirandola (1452 dicembre 20) Cremona.

Francesco Sforza dice a Francesco della Mirandola che, conoscendo la sua disponibilità, non poteva aspettarsi da lui un comportamento diverso in merito a quanto gli aveva scritto e fatto dire tramite Giovanni Bono per perorare l'accoglienza lì di Tiberto. Si aspetta una risposta favorevole da parte del duca di Modena cui ha scritto a tal proposito.

[ 479r] Magnifico comiti Francesco dela Mirandula.
Havemo recevuto la vostra lettera et inteso quello ne scrivete respondendo ad quanto ve habiamo scripto et mandato dire per Zambono, nostro famiglio, circa il facto della stantia lì de messer Tiberto et cetera; alla quale, respondendo, ve decimo che nui non havemo dalla magnifiicentia vostra havuto altro como speravamo, quale in questo ne ha mustrato la soa bona volontà et dispositione verso nui, como ha facto continuamente nel passato; de che ve rengratiamo quanto strectamente sapemo et possimo, certificandovi che quello facete per nui, lo fati per voi medisimo. Circa ciò nui non ne extendimo più ultra perché nui havemo scricto allo illustre duca de Modena de questo et non dubitiamo, alla havuta de questa, haverite havuta licentia dalla signoria soa de receptare il prefato messer Tiberto, il quale ve pregamo vogliate confortare alla via vostra, como ne rendimo certi saperete fare et farete volontieri. Ex castro nostro Cremone, die ut supra.
Zanectus.
Iohannes.