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2102. Francesco Sforza a Sacramoro Visconti 1452 dicembre 21 Cremona.

Francesco Sforza ribadisce a Sacramoro Visconti la sua opposizione ducale a che si diano in pegno le armi; ironizza poi con Sacramoro, che pur essendo lì da tempo, non abbia acquistato tanto credito da avere del vino in credito senza dover dare le armi in pegno.

Domino Sacramorro Vicecomiti.
Havimo recevuto la vostra lettera et inteso quanto ne scrivete che quilli nostri homini non ve volono dare del vino suso le vostre arme, et cetera. Dicimo, respondendo, hanno facto bene la voluntate nostra, perché cusì hanno havuto lettere da nui, ma invero decimo che ne pare maravigliare che, essendo stato tanto tempo cum li nostri allogiati lì, non habiati acquistato tanto credito che atrovate del vino in credenza senza darli le arme in pegno. Et perché nostra volontà non è che siano inpegnate l'arme, dicimo che ve debiate intendere cum dicti homini per modo che ve dagano del vino, o sopra la fede vostra, o sopra altri pigni, avisandove però che nui scrivimo ad essi homini che ve fazano tucte quelle conmoditate che loro ponno. Ma como dicimo non volemo che l'arme siano impegnate. Data Cremone, die xxi decembris 1452.
Alla parte che ne rechedeti de sapere quando vogliamo comenzerano le nostre taxe, vi dicimo che nostra intentione è che incomenzano dare a te del presente mese de dicembre. Data ut supra.
Bonifatius.