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2113. Francesco Sforza al referendario di Cremona 1452 dicembre 23 Cremona.

Francesco Sforza vuole che il referendario di Cremona faccia osservare dai dazieri le licenze date a Bono da Cignano e agli uomini di Offlaga di recarsi nelle terre ducali senza pagamento di dazio con le famiglie e masserizie loro.

Referendario Cremone.
Nui havimo concessi doe licentie, l'una a Bono de Cignano, l'altra alli homini nostri de Offlagha, como vederai, de poderse (a) redurre nelle terre nostre senza pagamento de dacio con le fameglie et massaritie loro, et secondo intendimo per li daciari (de) questa nostra città gli è facto obiecto, quali domandano il datio de certi letti et osovigli loro, de che ne maravigliamo, perché, essendo li dicti homini stati per nostro rispecto et socto la nostra umbra saccomanati et brusiati, n'è troppo disonesto che per li daciari gli voglia esser usata tanta discortesia. Pertanto te conmectimo et volimo che, havuta questa, debii [ 486r] havere denanzi da ti li dicti daciari et per nostra parte admonirli et confortarli che non vogliano dare impazo alcuno alli dicti homini de Offlaga et al dicto Bono, attento che è una minima cosa. Et provedi per modo che le licentie nostre siano observate. Ex castro nostro Cremone, die xxiii decembris 1452.
Zannectus.
Iohannes.

(a) Segue redurse depennato.