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2118. Francesco Sforza a Cristoforo Torelli (1452 dicembre 23) Cremona.

Francesco Sforza scrive a Cristoforo Torelli d'essere indignato per il fatto denunciatogli da Albertino degli Avogeri e compagni d'essere stati assaliti nei pressi di Leno da suoi uomini, nonostante il salvacondotto ducale. Vuole che sia loro restituita la refurtiva.

Magnifico Cristoforo Torello.
Sonno venuti qua da nui Albertino deli Avogeri et li soi conpagni cum querela, dicendone che, venendo loro da Bressa cum certe soe robbe cum uno nostro salvoconducto, furono asaltati per alcuni delli nostri, como da loro intenderete, non troppo lontano da Leno, li quali gli tolsero le cose annotate in la lista qui inclusa, contra il tenore d'esso salvoconducto. Et perché questo excesso molto ne è molesto, perché in questo dimostrano dicti vostri havere poco caro l'onore nostro, pertanto volemo che, recevuta questa, provediate che subito gli siano restituite le dicte soe cose, siché più non sentiamo lamenta, avisandove che quando ne havessimo più rechiamo, nui l'averessemo molto molesto. Cremone, ut supra.
Bonifatius.
Cichus.