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2122. Francesco Sforza a Guido Rangone 1452 dicembre 23 Cremona.

Francesco Sforza scrive al condottiero Guido Rangone di essersi stupito della pretesa fatta a Giovanni da Votolengo di pretendere trenta ducati per il rilascio dei tre putti di Calvisano. L'accordo prevedeva che al rilascio di Pietro da Pavia sarebbero stati liberati i ragazzi. Pietro, poi, ha sborsato solo tre ducati su nove, per cui se si dovessero pagare i ragazzi, si dovrebbero dare tre ducati a testa. Il duca lo esorta a esser di parola e a stare alle promesse fatte.

Magnifico et strenuo tanquam fratri et amico carissimo Guidoni Rangono, armorum, et cetera.
Havimo recevuto le vostre littere et anche inteso quanto ne ha dicto Iohanne da Votolengo circa lo facto de quelli tri pucti de Calvisano. Al che, respondendo, ne siamo meravigliati ch'el castellano gli domandi trenta ducati, perché, como sapete, se converisemo de mandarve Petro da Pavia et vuy facessevo relaxare dicti pucti. Che Petro dica havere pagato nove ducati, non è vero, ma solamente ne ha pagati tri, siché se pur dovesevo pagare dicti pucti, debbeno pagare tri ducati per uno, como ha facto Petro; per la qual cosa ve confortiamo et pregamo che, secondo le conventione, voliate fare relaxarli como siamo certi fareti per la observanza dela fede et promesse vostre. Ex Cremona, die xxiii decembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.