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215. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 febbraio 22 Milano.

Francesco Sforza ordina a Giovanni da Tolentino di intervenire perchè Bartolomeo Porro, podestà di Castelletto cremonese sia obbedito dai suoi uomini e gli diano la prestazione dovuta per il suo notaio.

Domino Iohanni de Tholentino, locuntenenti Cremone.
Ne ha facto lamenta el prudente homo Bartholomeo Porro, nostro potestate al Castelletto de Cremonese, che li homini d'esso loco non gli sonno obedienti, come seria loro debito, et che non prestano debita ubedientia al suo offitio et etiamdio che non gli satisfanno per lo suo nodaro, come dice luy, essergli obligati. Dela qual cosa non pocho se maravigliamo, et perché nostra intentione è ch'el sia ubedito et satisfacto de tucto quello che debitamente debbe havere per dicto suo nodaro, et etiam ch'el sia non (a) pegio tractato che li altri offitiali nostri del Cremomese, pertanto vogliamo che provediati che li dicti homini gli prestino et gli fazano quella debita ubedientia, come se rechiede al suo offitio, facendolo satisfare intregamente del dovere suo 55v et tractare, come sonno tractati li dicti officiali nostri Cremonesi, siché più dicto Bartholomeo non habia ad fare tale lamenta. Data Mediolani, die xxii februarii 1452.
Iohannes.

(a) Segue pegl depennato.